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Nella raccolta dei componimenti di Raimondo Chiodino (Arzachena 1875 - 1964), Ore d'Ozio. Poesie in dialetto Gallurese, si concentra una ricca varietà di forme e contenuti. In essa si ritrova tutta una tradizione poetica consolidata: convenzionale nei temi, nei modi e nella rima, priva di canto eroico, basata sull'abilità metrica, aperta al rapporto epistolare, caratterizzata dal tema religioso e morale, sentenziosa e difficilmente introspettiva, talvolta umoristica, civile poiché interprete dei problemi e delle aspirazioni, del corretto e dell'ingiusto, del bene e del male, del buono e del bello, del cattivo e dell'invenusto. Vi è nel Chiodino una poesia che, raccogliendo dichiaratamente l'eredità dell'Alluttu e del Sechi, ricerca l'inclinazione naturale di un verso piano, mai artificioso, che non deve perdere di eleganza. Il labor limae, a cui il poeta sottopone ogni sua poesia, raffina i moduli poetici dominanti dell'ottava e dell'endecasillabo. Al censimento non mancano tuttavia forme quali la sestina e la novena, il settenario e l'ottonario.